Vi segnalo l'articolo Contro Isis la musica di Bollywood, di Marta Serafini, pubblicato dal Corriere della Sera il 3 giugno 2016:
'Le chiamano operazioni di psychological warfare, guerra psicologica. Tecniche di disturbo impiegate per far innervosire il nemico e per diminuire la sua forza di propaganda. Secondo i quotidiani di Londra, le SBS, le forze speciali britanniche, e i Jsoc statunitensi stanno utilizzando un nuovo sistema contro i jihadisti. Chiave di volta per far saltare i nervi agli uomini del Califfato è la musica di Bollywood, già messa al bando dai talebani perché considerate blasfema. Risultato, accade che a Sirte, in Libia, dove i jihadisti hanno imposto la sharia (vietando tra le altre cose la musica), da automobili con altoparlanti piazzate vicino ai checkpoint di Isis partano all’improvviso delle canzoni hindu riprodotte a tutto volume. Orario preferito per «iniziare le danze», all’alba mentre i miliziani dormono. Ma non solo. Sulla scia delle operazioni di cyberwarfare lanciate in Libia di recente (...) i militari riescono a inserirsi nelle conversazioni via radio dei jihadisti e, anche in questo caso, fanno partire le canzoni con l’obiettivo di innervosire e disorientare il nemico. «Sono misure che stanno funzionando», ha dichiarato una fonte militare al Mirror. Che ha aggiunto: «Abbiamo anche studiato i loro tempi di reazione nell’individuare la fonte della musica, analizzando i loro punti deboli».'