17 gennaio 2020

Arati Kadav on taking her indie space film Cargo to the SXSW Film Festival

Vi segnalo l'intervista concessa dalla regista Arati Kadav a Suchin Mehrotra, pubblicata ieri da Film Companion. Arati Kadav on taking her indie space film Cargo to the SXSW Film Festival:

'[Cargo], which world premiered at the Jio MAMI Film Festival with Star last year, stars Vikrant Massey and Shweta Tripathi. A deceptively fascinating examination of connection and isolation, it follows a male astronaut with the morbid job of helping the recently deceased pass on to what's next, until a female astronaut is sent to assist him.

Cargo has such an inventive and innovative premise. Where did this concept come from?
I've been working in the sci-fi space for half a decade now and before Cargo I'd written a few sci-fi screenplays, so I was very sure this was the space I wanted to be in. But I also wanted to make a story that's very rooted in India and see how I could weave in our mythology. Before this, I was actually trying to tell a story about a bunch of superheroes coming together on a spaceship, but the budget was just blowing up so much that I decided to stick to the story of one guy in a spaceship. Then I thought about what profession to give him and then it all sort of fell into place. I loved the world-building and finding ways to connect our middle-class problems and lives to the story. (...)

When you were casting, were you ever worried about how actors would respond to it given it's so different to what Indian audiences have seen before?
What I really spoke to Shweta and Vikrant about was longing and departure. That's what I really wanted to convey with the film - that nobody ever truly leaves you. (...) And they're very intelligent actors so I really lucked out that they got what we were talking about and that this wasn't some spectacle sci-fi film, but more of an intimate drama.

Why do you feel sci-fi is something Hindi cinema has stayed away from?
All the big sci-fi films (...) are all from the same predominantly western school, which were all very successful so there was no reason to explore other sci-fi narratives. And now it's become such a big genre. But I think eastern sci-fi stories and fables reflect Indian society more and are more relatable to us. I think there were a lot of false starts for sci-fi in India. They all started by trying to make films that were from the West. I think they should explore different stories. There aren't many examples of sci-fi in India but something like Mr. India they got right because they made it with a lot of honesty. I think in India we don't experiment much. If one or two were to work, then everyone here would be making sci-fi films. I'm sure of that.

Is your dream to one day make the definitive large-scale Indian sci-fi film?
Yeah, that's my mission in life. People used to ask me why I only want to stick to sci-fi. But for me the mission in life is really to make magical stories. Every day I wake up and ask myself what magical story I can tell today.

The CGI to create the spaceship was very impressive. What went into getting that right? (...)
There was a lot of design thought that went into everything, from the which font should be used in the spaceship to getting each and every screen and panel in the spaceship right. I was also very clear that I wanted a retro sci-fi feel with the buttons and knobs. Even for the spaceship, the desing was very important. I wanted to make it like a jellyfish mechanism'.

13 gennaio 2020

FICCI Frames 2020

FICCI è la Federazione delle Camere di Commercio e Industria indiane. FICCI Frames è il convegno internazionale dedicato alle imprese che svolgono attività di intrattenimento più importante del continente asiatico. La 21esima edizione si svolgerà a Mumbai dal 18 al 20 marzo 2020. Il Paese partner sarà l'Italia. Al convegno parteciperanno delegati provenienti da tutto il mondo e personaggi noti del cinema, della politica, della televisione, della stampa, nonché rappresentanti di case di produzione occidentali. 

Aggiornamento del 14 novembre 2023: a causa della pandemia di COVID-19, l'evento era slittato al periodo 7-11 luglio 2020, e si era svolto interamente online. Alla manifestazione avevano aderito ventinove aziende e Film Commission italiane. Il nostro ambasciatore in India era stato invitato alla sessione inaugurale. In programma due seminari dedicati all'Italia: 
- Italia Country Focus - Collaborare con l’Italia: incentivi fiscali, fondi regionali e opportunità di coproduzione, a cui avevano partecipato, oltre all'ambasciatore, diversi funzionari di ANICA (incluso Francesco Rutelli), IFC Italian Film Commissions e Istituto Luce Cinecittà;
- conferenza focalizzata sulle opportunità di coproduzione nel settore dell'animazione. 

9 gennaio 2020

Autori vari: Avatar - Fantascienza indiana

Notizia favolosa. Future Fiction pubblica Avatar - Fantascienza indiana, un'antologia di nove racconti scritti da autori vari. Nel comunicato stampa si legge: 
'India, futuro prossimo: questi nove racconti, come fili protesi verso il domani, esplorano il variegato arazzo della narrativa di speculazione indiana, toccando temi come l’avvento della biopolitica, i collegamenti tra i nuovi (social) media e il linguaggio, l’ascesa inesorabile di Big Data e algoritmi, la diffusione delle stampanti 3D, il riscorso sempre maggiore a protesi e potenziamento umano, senza tralasciare i rischi connessi all’uso delle biotecnologie e della sorveglianza informatica, per finire con i dilemmi filosofici posti all’immortalità dalla presenza degli avatar virtuali e l’emergenza climatica nell’era dell’Antropocene. Per provare a comprendere le questioni più impellenti dei nostri tempi dobbiamo rivolgere lo sguardo al futuro'.

La lista dei racconti:
L’uomo senza quintessenza (The Man Without Quintessence) di Anil Menon
Microbiota e le masse: una storia d’amore (Microbiota and the Masses: A Love Story) di S.B. Divya
Comunitario (Communal) di Shikhandin
La rete di Indra (Indra's Web) di Vandana Singh
Sostituzione (Replacement) di Rimi B. Chatterjee
Upgrade di Manjula Padmanabhan
Madre (Mother) di Shovon Chowdhury
Messo in pausa (Paused) di Priya Sarukkai Chabria
La via della seta (The Silk Route) di Giti Chandra.

Vi segnalo l'articolo Avatar: la fantascienza indiana sbarca in Italia, di Pietro Ballio, pubblicato oggi da Fantascienza.com:

'In un dettagliato resoconto, il dr. Srinarahari, segretario generale dell’Indian Association for Science Fiction Studies di Bangalore, in India, spiega che la fantascienza, in questo paese, viene generalmente associata allo studio dell’impatto della scienza e della tecnologia sull’esistenza umana. Si tratta di una letteratura di rottura portata alla luce dalla creazione di avveniristici dispositivi tecnologici e di rivoluzionarie scoperte scientifiche. Un altro elemento chiave della science fiction made in India, precisa Srinarahari, è l’associazione della stessa a una serie di temi mitici, come lo spazio, il tempo, il viaggio verso terre lontane e i tentativi di prolungare la vita umana. Le origini di quella che può essere definita proto-fantascienza indiana possono essere rintracciate nella grande poesia ed epica indù: i Purana, il Ramayana e il Mahabharata, sono i testi più citati dagli studiosi come prodromi di questo genere letterario. La descrizione dei Pushpaka Vimana che trasportavano le persone in qualsiasi mondo in una frazione di secondo, la trasmissione in tempo reale di eventi bellici mediante futuristici device telepatici, i più disparati metodi per restituire la giovinezza e prolungare la durata della vita, sono ampiamente e vividamente descritti dagli antichi autori indiani.
La data di nascita della science fiction indiana contemporanea viene usualmente fatta risalire al 1897 con la pubblicazione di Palatak Toofan (La tempesta fuggita), la singolare storia di un mare burrascoso placato da una comune goccia d’olio che potrebbe aver dato impulso alla successiva diffusione della teoria, fisico matematica, del caos. Già in precedenza, tra il 1884 e il 1888, era comparso sulla rivista Peeyush Pravah, il romanzo a puntate Aschary Vrittant (Lo strano racconto). Probabilmente influenzato dagli avventurosi romanzi di Jules Verne, l’autore Ambika Dutt Vyas narra l’affascinante viaggio di Gopinath sotto la superficie terrestre.
In realtà il fenomeno letterario fantascientifico indiano è piuttosto diversificato e si ramifica nelle numerose lingue parlate nel subcontinente e non solo. Si avrà, quindi, una science fiction in hindi, una in tamil, un’altra in bengalese, un’altra ancora in telugu e così via. Negli ultimi anni sta riscuotendo un ottimo successo internazionale la fantascienza scritta, in inglese, da autori di origine o nazionalità indiana, ma residenti all’estero, tanto che alcuni critici autoctoni si stanno domandando se, in questi casi, si possa ancora parlare di science fiction made in India.
La casa editrice Future Fiction, che si prefigge la missione di conservare la biodiversità narrativa del futuro a livello globale, presenta una nuova antologia di fantascienza contemporanea indiana. Una serie notevole di racconti degli autori più promettenti, alcuni dei quali già presenti nel suo catalogo. Tra i titoli disponibili, Entaglement di Vandana Sigh, una climate fiction che unisce all’accuratezza scientifica la narrativa postcoloniale di fantascienza e Runtime di S.B. Divya, finalista al premio Nebula 2016, la storia di un folle futuro cibernetico, né utopia né distopia, dove ricchi cercatori di brividi si sfidano sulle montagne della Sierra Nevada. Tarun K. Saint, che con Francesco Verso ha curato la raccolta, qualche mese orsono ha dato alle stampe, per l’editore Gollancz/Hachette India e con la prefazione di Manjula Padmanabhan, un florilegio di racconti in lingua inglese, The Gollancz Book of South Asian Science Fiction, che riunisce alcune delle menti più creative della letteratura indiana contemporanea ed offre nuove prospettive sul nostro mondo iperglobalizzato, alienante e paranoico, in cui l’umanità e l’amore possono ancora trionfare.
In Avatar: antologia di fantascienza contemporanea indiana è presente una selezione dei migliori testi del genere, sia di scrittori affermati che emergenti, i quali esaminano i problemi urgenti del nostro tempo, dall’informatica alla tecnocultura, dalla biopolitica alla biotecnologia. In questa raccolta, perciò, non verranno trattati i temi classici della fantascienza come il viaggio nel tempo o la colonizzazione dello spazio, ma argomenti di estrema attualità che ci spingeranno a riflettere sul nostro futuro prossimo e sulle responsabilità dell’uomo verso i suoi simili e nei confronti del pianeta che abita'.