31 ottobre 2019

Javed Akhtar: In altre parole, altri mondi

È in distribuzione nelle librerie italiane il volume di poesie In altre parole, altri mondi, di Javed Akhtar, pubblicato da Besa Editrice. Nel comunicato ufficiale si legge: 
'In altre parole, altri mondi è la prima opera di Javed Akhtar, autore di culto del subcontinente indiano, pubblicata in traduzione italiana. In queste poesie, partendo da interrogativi all’apparenza quotidiani, persino semplici, Akhtar accompagna il lettore sulla “scacchiera della vita”, dove siamo tutti vincitori e perdenti, divisi dal dilemma dell’appartenenza e della contestazione, che sia a una comunità, una religione, una città, un ideale o un sentimento. L’amore che inganna e confonde, consola e salva; le piaghe della nostra società, con la sua povertà non solo materiale; i conflitti su grande e piccola scala: sono queste le “caselle” che compongono la scacchiera poetica di Akhtar, dove si rincorrono memorie dell’infanzia e ci si ritrova a essere grandi e fuori posto, o viceversa giganti in un mondo troppo piccolo. La raccolta è composta da 45 poesie, tradotte dall’urdu e dall’inglese da Clara Nubile, che firma anche l’introduzione al volume'.
Akhtar era a Roma lo scorso 28 ottobre ospite dell'Ambasciata Indiana (vedi fotografie al termine del testo), e ieri all'Università di Bologna.

Aggiornamento del 20 dicembre 2019: vi segnalo l'intervista concessa da Javed Akhtar a Orlando Trinchi, pubblicata oggi da Il Dubbio. Javed Akhtar: «Nei miei versi un invito alla cultura del dubbio per ripensare la modernità»:
'«Penso che sia essenziale per la poesia porsi delle domande». Tale convincimento sostanzia in profondità e in maniera evidente le 45 liriche che compongono il primo libro di versi tradotto in Italia del noto sceneggiatore e paroliere indiano Javed Akhtar - figura di spicco nell'industria cinematografica di Bollywood e vincitore di prestigiosi riconoscimenti internazionali - intitolato In altre parole, altri mondi e pubblicato recentemente dai tipi di Besa Editrice.

Akhtar, ritiene che il dubbio possa costituire un valore aggiunto per la sua produzione poetica?
Dalla sua origine, vi sono due tipi di umanità: una che ha venerato l'ignoranza - ed è sempre vissuta nel suo alveo - e l'altra che ha posto interrogativi, manifestando un atteggiamento critico nei confronti del reale. In una mia poesia intitolata “Il dubbio”, trova rappresentazione questo duplice modo di porsi nei confronti delle cose e della società e viene esposto un fondamentale quesito: devo andare avanti schiacciando gli altri o devo farmi schiacciare da loro? Il componimento si conclude proprio con la domanda: «Coscienza mia! Tu che sei così fiera del tuo senso della giustizia dimmi a quale verdetto sei oggi giunta?». Il trovarsi scissi tra due tipi di atteggiamenti contrapposti costituisce proprio questo dubbio di fondo.

La poesia appartiene al suo DNA, lei proviene da una famiglia di poeti e letterati...
Non credo che il talento risieda nel DNA. Perché il DNA si modifichi o mostri la propria azione sono necessari molti anni, addirittura secoli. Penso che molto dipenda piuttosto dal contesto culturale in cui si vive, che può favorire certe predisposizioni creative.

Un'altra sua poesia, «Sulla scacchiera della vita», si conclude con i versi «In una mano stringe la vittoria nell'altra la solitudine». Le nostre società non offrono una terza via?
La vita è fatta così. Utilizzerei al riguardo la metafora della montagna: più si ascende più la strada si restringe e aumenta la propria solitudine. Se da una parte si acquisisce la capacità di vedere dall'alto, ottenendo un discernimento più ampio ed esaustivo della complessità dei problemi, dall'altra si diventa sempre più soli. Non si tratta di alternative, ma di due facce della stessa medaglia: la vittoria implica la solitudine.

In molte sue liriche ricorre il tema della città. Ritiene che le odierne città costituiscano veri spazi di socialità o rappresentino meri accumuli di persone?
Penso che costituiscano un caos molto organizzato. In esse la velocità con cui si vive inficia la profondità dello sguardo e dell'esperienza. Se ci si muove continuamente risulta impossibile mettere radici. Mentre nelle grandi città l'esistenza può risultare straniante e a tratti feroce, nei piccoli centri è ancora possibile curare i rapporti interpersonali, sviluppare ritmi più umani e ritagliarsi maggiori spiragli di riflessione su quanto accade. Le metropoli defraudano anche della possibilità di pensare a quello che vivi e, soprattutto, a come lo vivi.

Lei è un intellettuale molto critico e assume spesso posizioni molto personali. Cosa pensa di questo secondo mandato governativo del premier Narendra Modi?
Nelle moderne democrazie niente è permanente, tutto può mutare. Non vi sono governi che durino all'infinito, ma ciascuno di essi, se non ritenuto valido, può essere sostituito. Questo governo è spostato verso destra, mentre personalmente, pur non essendo comunista, sono sempre stato schierato a sinistra. Nella vita, tuttavia, capita di dover accettare dei pacchetti composti da bene e male in diversa misura. Da una parte, trovo talune consonanze con il presente governo - come, ad esempio, per quanto riguarda la mia personale battaglia per la difesa del diritto d'autore, cui nel 2012 è stata dedicata una legge importante - mentre, dall'altra, vi sono naturalmente punti di vista diversi.

In che modo la sua esperienza cinematografica ha influenzato la sua poesia e viceversa?
Fin da bambino ho sempre avuto una grande capacità di visualizzare storie, situazioni e personaggi. Lavorando successivamente come sceneggiatore, ho trasposto questo mio talento naturale in ambito cinematografico. Con grande naturalezza e senza una premeditazione razionale, questa mia capacità di visualizzazione ha influenzato anche la mia attività poetica, spingendomi a imprimere sulla pagina immagini e suggestioni.

Cosa ne pensa del cinema indiano attuale?
Trovo che il panorama del cinema indiano di oggi sia molto complesso e variegato. A pellicole commerciali e mediocri fanno da contraltare film particolarmente sottili e profondi.

Qualche anticipazione sui suoi prossimi progetti?
Ho scritto circa 1500 canzoni e per undici anni ho lavorato come sceneggiatore, prima di fermarmi per un po' di tempo. Ora, tuttavia, credo sia il momento giusto per scrivere un nuovo film e tornare a occuparmi di nuovo di cinema'.





28 ottobre 2019

My Next Guest with David Letterman and Shah Rukh Khan

Shah Rukh Khan ha partecipato al programma My next guest needs no introduction, condotto da David Letterman e trasmesso il 25 ottobre 2019. Ieri The Telegraph ha pubblicato Shah Rukh Khan - The Charmer, un resoconto della puntata, redatto da Priyanka Roy, nel quale si legge: 'He’s learning to cook Italian, and we catch a glimpse of the superstar slogging away in the kitchen for Letterman and his crew. He admits that since he’s just starting out, he can make only three things - aglio e olio, pepper chicken and risotto'.

12 ottobre 2019

Asiatica Film Festival 2019

La ventesima edizione di Asiatica Film Festival si è svolta a Roma dal primo al 10 ottobre 2019. Biriyaani, film in lingua malayalam diretto da Sajin Baabu, ha vinto il premio NETPAC con la seguente motivazione: 'Per l'ambiziosa rappresentazione delle problematiche sociali, religiose e politiche dell'India, narrate attraverso lo sguardo e il cuore di una donna che intraprende un viaggio dalla miseria ad un'intima illuminazione'.

11 ottobre 2019

Rishi Kapoor e Neetu Singh in Italia

Rishi Kapoor e Neetu Singh sono proprio innamorati del nostro Paese. La coppia è tornata in Italia, e in questi giorni è stata avvistata a Napoli, ad Amalfi e a Positano.


Mahesh Babu in Italia

Secondo l'articolo From Lake Como with fun! Mahesh Babu and his son turn into shenanigans in this adorable video, pubblicato oggi da The Times of India, Mahesh Babu nei giorni scorsi si è concesso con la famiglia una breve vacanza in Italia, a Milano e sul lago di Como.

7 ottobre 2019

Adil Hussain in Star Trek: Discovery - stagione 3

Adil Hussain è nel cast della terza stagione di Star Trek: Discovery e non potrei essere più felice. Trailer

Aggiornamento dell'11 novembre 2019 - How Adil Hussain became a part of Star Trek: Discovery, The Times of India:
'Adil said the first day of the shoot was the most memorable. "On the day of the shoot, everyone, including the actors, gathered around and made a circle. They formally introduced me, 'Adil Hussain from India. We welcome you to the family of Star Trek.' They all clapped and then looked at me. I said, 'Do I have to speak?' They said yes. I didn't know what to say because I didn't prepare. But I said, 'The only thing coming to my mind right now is that I was born in a small town in Assam where newspapers used to come three days late. And now I'm here today, crossing the galaxies. So thank you for letting me into your family'", the actor reminisced'.

4 ottobre 2019

Vincenzo Bocciarelli nel cast del film Professor Dinkan

Vi segnalo l'intervista concessa dall'attore Vincenzo Bocciarelli a Mariagloria Fontana, pubblicata oggi da Affari Italiani. Bocciarelli dichiara di essere stato scritturato per il film in lingua malayalam Professor Dinkan, diretto da Ramachandra Babu: 'Sono stato scelto fra migliaia di attori in tutto il mondo per girare una saga, Professor Dinkan 3D, prima abbiamo girato a Bangkok, qualche settimana fa, poi andremo in India, è una produzione indiana, Dileep è il protagonista, il più grande attore indiano. È un’esperienza straordinaria per me'.

Aggiornamento del 7 novembre 2023: la realizzazione di PD era stata in precedenza funestata dai noti guai giudiziari di Dileep. La pellicola non è stata ultimata a causa del decesso del regista avvenuto nel dicembre 2019. Sembra che la produzione stia provvedendo al completamento del progetto al fine di una possibile distribuzione nel 2024.