Vi segnalo il cortometraggio Devi, diretto da Priyanka Banerjee, interpretato da Kajol, Neha Dhupia e Shruti Haasan.
16 aprile 2020
Devi
Argomenti:
A KAJOL,
A NEHA DHUPIA,
A SHRUTI HAASAN,
AU CINEMA HINDI,
R PRIYANKA BANERJEE,
V CORTOMETRAGGI,
V VIDEO
5 aprile 2020
Kareena Kapoor: messaggio per l'Italia
Lo scorso 23 marzo, Kareena Kapoor ha postato nel suo profilo Instagram la fotografia che vi propongo e un messaggio per l'Italia colpita dalla pandemia di COVID-19: 'Amore Italy. My love and I are praying for you all'.
Argomenti:
A KAREENA KAPOOR,
A SAIF A. KHAN,
AU CINEMA HINDI,
INIT ATTORI IN ITALIA
1 febbraio 2020
Amitav Ghosh in Italia
Amitav Ghosh è in questi giorni in Italia. Il 29 gennaio era a Venezia, invitato dall'Università Ca' Foscari per partecipare all'Environmental Humanities Seminar and Lecture Series del Center for the Humanities and Social Change. Il 31 gennaio, sempre a Venezia, lo scrittore ha tenuto una conferenza dal titolo Imparare dal passato: i libri e il loro futuro in un’epoca di catastrofe, a chiusura del 37esimo Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri. Oggi è stata la volta di Cortina d'Ampezzo, dove lo scrittore è stato ospite dell'evento Una Montagna di Libri. Video TGR Veneto.
Argomenti:
AU CINEMA HINDI,
F RAI,
INIT EVENTI,
INIT MEDIA,
INIT SCRITTORI IN ITALIA,
INIT VIDEO,
LS AMITAV GHOSH,
V UNIVERSITÀ
17 gennaio 2020
Arati Kadav on taking her indie space film Cargo to the SXSW Film Festival
Vi segnalo l'intervista concessa dalla regista Arati Kadav a Suchin Mehrotra, pubblicata ieri da Film Companion. Arati Kadav on taking her indie space film Cargo to the SXSW Film Festival:
'[Cargo], which world premiered at the Jio MAMI Film Festival with Star last year, stars Vikrant Massey and Shweta Tripathi. A deceptively fascinating examination of connection and isolation, it follows a male astronaut with the morbid job of helping the recently deceased pass on to what's next, until a female astronaut is sent to assist him.
Cargo has such an inventive and innovative premise. Where did this concept come from?
I've been working in the sci-fi space for half a decade now and before Cargo I'd written a few sci-fi screenplays, so I was very sure this was the space I wanted to be in. But I also wanted to make a story that's very rooted in India and see how I could weave in our mythology. Before this, I was actually trying to tell a story about a bunch of superheroes coming together on a spaceship, but the budget was just blowing up so much that I decided to stick to the story of one guy in a spaceship. Then I thought about what profession to give him and then it all sort of fell into place. I loved the world-building and finding ways to connect our middle-class problems and lives to the story. (...)
When you were casting, were you ever worried about how actors would respond to it given it's so different to what Indian audiences have seen before?
What I really spoke to Shweta and Vikrant about was longing and departure. That's what I really wanted to convey with the film - that nobody ever truly leaves you. (...) And they're very intelligent actors so I really lucked out that they got what we were talking about and that this wasn't some spectacle sci-fi film, but more of an intimate drama.
Why do you feel sci-fi is something Hindi cinema has stayed away from?
All the big sci-fi films (...) are all from the same predominantly western school, which were all very successful so there was no reason to explore other sci-fi narratives. And now it's become such a big genre. But I think eastern sci-fi stories and fables reflect Indian society more and are more relatable to us. I think there were a lot of false starts for sci-fi in India. They all started by trying to make films that were from the West. I think they should explore different stories. There aren't many examples of sci-fi in India but something like Mr. India they got right because they made it with a lot of honesty. I think in India we don't experiment much. If one or two were to work, then everyone here would be making sci-fi films. I'm sure of that.
Is your dream to one day make the definitive large-scale Indian sci-fi film?
Yeah, that's my mission in life. People used to ask me why I only want to stick to sci-fi. But for me the mission in life is really to make magical stories. Every day I wake up and ask myself what magical story I can tell today.
The CGI to create the spaceship was very impressive. What went into getting that right? (...)
There was a lot of design thought that went into everything, from the which font should be used in the spaceship to getting each and every screen and panel in the spaceship right. I was also very clear that I wanted a retro sci-fi feel with the buttons and knobs. Even for the spaceship, the desing was very important. I wanted to make it like a jellyfish mechanism'.
Argomenti:
AU CINEMA HINDI,
F FILM COMPANION,
R ARATI KADAV,
V FANTASCIENZA,
V INTERVISTE
13 gennaio 2020
FICCI Frames 2020
FICCI è la Federazione delle Camere di Commercio e Industria indiane. FICCI Frames è il convegno internazionale dedicato alle imprese che svolgono attività di intrattenimento più importante del continente asiatico. La 21esima edizione si svolgerà a Mumbai dal 18 al 20 marzo 2020. Il Paese partner sarà l'Italia. Al convegno parteciperanno delegati provenienti da tutto il mondo e personaggi noti del cinema, della politica, della televisione, della stampa, nonché rappresentanti di case di produzione occidentali.
Aggiornamento del 14 novembre 2023: a causa della pandemia di COVID-19, l'evento era slittato al periodo 7-11 luglio 2020, e si era svolto interamente online. Alla manifestazione avevano aderito ventinove aziende e Film Commission italiane. Il nostro ambasciatore in India era stato invitato alla sessione inaugurale. In programma due seminari dedicati all'Italia:
- Italia Country Focus - Collaborare con l’Italia: incentivi fiscali, fondi regionali e opportunità di coproduzione, a cui avevano partecipato, oltre all'ambasciatore, diversi funzionari di ANICA (incluso Francesco Rutelli), IFC Italian Film Commissions e Istituto Luce Cinecittà;
- conferenza focalizzata sulle opportunità di coproduzione nel settore dell'animazione.
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AU CINEMA HINDI,
INIT EVENTI,
INIT SET IN ITALIA,
V EVENTI
9 gennaio 2020
Autori vari: Avatar - Fantascienza indiana
Notizia favolosa. Future Fiction pubblica Avatar - Fantascienza indiana, un'antologia di nove racconti scritti da autori vari. Nel comunicato stampa si legge:
'India, futuro prossimo: questi nove racconti, come fili protesi verso il domani, esplorano il variegato arazzo della narrativa di speculazione indiana, toccando temi come l’avvento della biopolitica, i collegamenti tra i nuovi (social) media e il linguaggio, l’ascesa inesorabile di Big Data e algoritmi, la diffusione delle stampanti 3D, il riscorso sempre maggiore a protesi e potenziamento umano, senza tralasciare i rischi connessi all’uso delle biotecnologie e della sorveglianza informatica, per finire con i dilemmi filosofici posti all’immortalità dalla presenza degli avatar virtuali e l’emergenza climatica nell’era dell’Antropocene. Per provare a comprendere le questioni più impellenti dei nostri tempi dobbiamo rivolgere lo sguardo al futuro'.
La lista dei racconti:
L’uomo senza quintessenza (The Man Without Quintessence) di Anil Menon
Microbiota e le masse: una storia d’amore (Microbiota and the Masses: A Love Story) di S.B. Divya
Comunitario (Communal) di Shikhandin
La rete di Indra (Indra's Web) di Vandana Singh
Sostituzione (Replacement) di Rimi B. Chatterjee
Upgrade di Manjula Padmanabhan
Madre (Mother) di Shovon Chowdhury
Messo in pausa (Paused) di Priya Sarukkai Chabria
La via della seta (The Silk Route) di Giti Chandra.
Vi segnalo l'articolo Avatar: la fantascienza indiana sbarca in Italia, di Pietro Ballio, pubblicato oggi da Fantascienza.com:
'In un dettagliato resoconto, il dr. Srinarahari, segretario generale dell’Indian Association for Science Fiction Studies di Bangalore, in India, spiega che la fantascienza, in questo paese, viene generalmente associata allo studio dell’impatto della scienza e della tecnologia sull’esistenza umana. Si tratta di una letteratura di rottura portata alla luce dalla creazione di avveniristici dispositivi tecnologici e di rivoluzionarie scoperte scientifiche. Un altro elemento chiave della science fiction made in India, precisa Srinarahari, è l’associazione della stessa a una serie di temi mitici, come lo spazio, il tempo, il viaggio verso terre lontane e i tentativi di prolungare la vita umana. Le origini di quella che può essere definita proto-fantascienza indiana possono essere rintracciate nella grande poesia ed epica indù: i Purana, il Ramayana e il Mahabharata, sono i testi più citati dagli studiosi come prodromi di questo genere letterario. La descrizione dei Pushpaka Vimana che trasportavano le persone in qualsiasi mondo in una frazione di secondo, la trasmissione in tempo reale di eventi bellici mediante futuristici device telepatici, i più disparati metodi per restituire la giovinezza e prolungare la durata della vita, sono ampiamente e vividamente descritti dagli antichi autori indiani.
La data di nascita della science fiction indiana contemporanea viene usualmente fatta risalire al 1897 con la pubblicazione di Palatak Toofan (La tempesta fuggita), la singolare storia di un mare burrascoso placato da una comune goccia d’olio che potrebbe aver dato impulso alla successiva diffusione della teoria, fisico matematica, del caos. Già in precedenza, tra il 1884 e il 1888, era comparso sulla rivista Peeyush Pravah, il romanzo a puntate Aschary Vrittant (Lo strano racconto). Probabilmente influenzato dagli avventurosi romanzi di Jules Verne, l’autore Ambika Dutt Vyas narra l’affascinante viaggio di Gopinath sotto la superficie terrestre.
In realtà il fenomeno letterario fantascientifico indiano è piuttosto diversificato e si ramifica nelle numerose lingue parlate nel subcontinente e non solo. Si avrà, quindi, una science fiction in hindi, una in tamil, un’altra in bengalese, un’altra ancora in telugu e così via. Negli ultimi anni sta riscuotendo un ottimo successo internazionale la fantascienza scritta, in inglese, da autori di origine o nazionalità indiana, ma residenti all’estero, tanto che alcuni critici autoctoni si stanno domandando se, in questi casi, si possa ancora parlare di science fiction made in India.
La casa editrice Future Fiction, che si prefigge la missione di conservare la biodiversità narrativa del futuro a livello globale, presenta una nuova antologia di fantascienza contemporanea indiana. Una serie notevole di racconti degli autori più promettenti, alcuni dei quali già presenti nel suo catalogo. Tra i titoli disponibili, Entaglement di Vandana Sigh, una climate fiction che unisce all’accuratezza scientifica la narrativa postcoloniale di fantascienza e Runtime di S.B. Divya, finalista al premio Nebula 2016, la storia di un folle futuro cibernetico, né utopia né distopia, dove ricchi cercatori di brividi si sfidano sulle montagne della Sierra Nevada. Tarun K. Saint, che con Francesco Verso ha curato la raccolta, qualche mese orsono ha dato alle stampe, per l’editore Gollancz/Hachette India e con la prefazione di Manjula Padmanabhan, un florilegio di racconti in lingua inglese, The Gollancz Book of South Asian Science Fiction, che riunisce alcune delle menti più creative della letteratura indiana contemporanea ed offre nuove prospettive sul nostro mondo iperglobalizzato, alienante e paranoico, in cui l’umanità e l’amore possono ancora trionfare.
In Avatar: antologia di fantascienza contemporanea indiana è presente una selezione dei migliori testi del genere, sia di scrittori affermati che emergenti, i quali esaminano i problemi urgenti del nostro tempo, dall’informatica alla tecnocultura, dalla biopolitica alla biotecnologia. In questa raccolta, perciò, non verranno trattati i temi classici della fantascienza come il viaggio nel tempo o la colonizzazione dello spazio, ma argomenti di estrema attualità che ci spingeranno a riflettere sul nostro futuro prossimo e sulle responsabilità dell’uomo verso i suoi simili e nei confronti del pianeta che abita'.
Argomenti:
AU CINEMA HINDI,
INIT LIBRI TRADOTTI,
INIT MEDIA,
L STORIA,
LS ANIL MENON,
LS GITI CHANDRA,
LS MANJULA PADMANABHAN,
LS RIMI B. CHATTERJEE,
LS S.B. DIVYA,
LS SHIKHANDIN,
LS VANDANA SINGH,
LS VARI,
V FANTASCIENZA
28 dicembre 2019
Anil e Sonam Kapoor in Italia
Anil e Sonam Kapoor sono attualmente in vacanza a Roma con la famiglia. Sonam ha più volte dichiarato che la nostra magnifica capitale è la sua città estera preferita.
Argomenti:
A ANIL KAPOOR,
A SONAM KAPOOR,
AU CINEMA HINDI,
INIT ATTORI IN ITALIA
27 dicembre 2019
A definitive recap of Bollywood over the last decade
Oggi The Hindu pubblica una lista degli eventi salienti che hanno contrassegnato l'industria hindi nella decade 2000-2009. Si spazia dal centenario del cinema indiano, al 50esimo compleanno del regale triumvirato dei Khan, all'ascesa di Ranveer Singh e del favoloso trio Kaushal / Khurrana / Rao. E poi la svolta sociale e patriotica di Akshay Kumar, il successo delle pellicole nazionaliste, il movimento #MeToo, i titoli al femminile che hanno sbancato il botteghino, il clamoroso trionfo della saga di Baahubali anche in versione hindi, i film d'autore e non che hanno toccato temi delicati come l'omosessualità, la polemica sul nepotismo, l'ingresso in scena dei figli d'arte, il ritorno aggressivo dell'entroterra indiano come location, l'avvento delle piattaforme di streaming, la potenza promozionale dei social, e, purtroppo, i decessi illustri. A definitive recap of Bollywood over the last decade, Namrata Joshi.
Argomenti:
AU CINEMA HINDI,
F THE HINDU,
V STORIA CINEMA INDIANO
19 dicembre 2019
Bheeshma: le riprese in Italia
La troupe del film in lingua telugu Bheeshma è in Italia per effettuare alcune riprese. Bheeshma è diretto da Venky Kudumula e interpretato da Rashmika Mandanna e Nithiin. Nei giorni scorsi i set sono stati allestiti a Minori e a Maiori, in Costiera Amalfitana. Alcune sequenze verranno girate a Bari (Lungomare San Girolamo), Alberobello, Positano, Ravello e forse anche a Roma.
Aggiornamento del 13 maggio 2020:
- video dei brani Super Cute e Hey Choosa.
- Rashmika racconta a The Hindu le sue disavventure veneziane: l'attrice, durante il soggiorno nel nostro Paese, decide di concedersi una vacanza a Venezia e viaggia in treno da Roma a Venezia, ma scende alla fermata sbagliata. Non riesce a prendere un traghetto perché non incontra persone che parlino inglese, e raggiunge il suo albergo alle due del mattino. When Rashmika Mandanna went on a solo trip to Venice:
'I was awestruck. The entire world comes here for vacation. Maybe, it was my bad luck that nobody could understand what I was trying to ask them, like 'where to go', 'how do you reach here'. I have never walked so much in my life. It was just me dragging my suitcase and walking around a residential street; there was not a single soul in sight. My phone battery was going to give up, I didn’t have a map and I started to think 'okay, what if I am supposed to spend the rest of my life here?'. I’m not kidding because I was so scared. Imagine, you are walking and you don’t see any one, there are just two people walking by and staring at you, probably because they think you are weird. I stayed in the hotel the next day because I was tired, but then the next two days I was out and about, taking the water taxis all around Venice trying to figure out the city, which stop connected to which place, talking to locals and clicking pictures. I did get lost in Venice but now I feel like I know each and every spot there. I feel like I’m a boss of Venice now'.
(Le fotografie che vi propongo sono state scattate a Ravello, qualora non diversamente indicato).
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Nithiin e Venky Kudumula |
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Bari |
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Roma |
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(Località non precisata) |
Argomenti:
A NITHIIN,
A RASHMIKA MANDANNA,
AU CINEMA HINDI,
CINE TELUGU,
F THE HINDU,
INIT ATTORI IN ITALIA,
INIT SET IN ITALIA,
M TELUGU POP,
MC MAHATI S. SAGAR,
R VENKY KUDUMULA,
V PHOTO GALLERY,
V VIDEO
8 dicembre 2019
Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones a Delhi
Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones, in compagnia di Anil Kapoor, hanno partecipato ieri a all'evento Hindustan Times Leadership Summit 2019, organizzato a Delhi. Catherine e Anil hanno anche danzato insieme sul palco.
Catherine Zeta-Jones says she’s obsessed with Om Shanti Om, dances with Anil Kapoor on film’s song at HTLS 2019, Hindustan Times:
'Actor Catherine Zeta-Jones has confessed that she is obsessed with the 2007 Hindi musical Om Shanti Om, and knows it ‘verbatim’. (...) “My friends Shah Rukh and Farah are going to be very happy,” Kapoor said. (...) “My kids have been brought up singing Om Shanti Om,” Zeta-Jones said, while her husband, actor Michael Douglas, nodded next to her. “It’s true,” he said, and added, “On Christmas, everyone in our country sings Christmas carols, our house sings all the songs from Om Shanti Om.” “I’m a big Bollywood fan,” Zeta-Jones said, adding that she would have loved to do a typical Hindi song-and-dance film in her career. “I don’t think people understand my obsession with Om Shanti Om,” she continued, suggesting that it would have made for a wonderful Broadway musical. “But I can’t play it because I’m not Indian,” she said regretfully'.
Argomenti:
A ANIL KAPOOR,
AU CINEMA HINDI,
F HINDUSTAN TIMES,
R FARAH KHAN,
V ATTORI INTERNAZIONALI,
V EVENTI
23 novembre 2019
Tenu Vekhi Javaan: le riprese in Italia
La troupe del video musicale punjabi Tenu Vekhi Javaan è in questi giorni in Basilicata e in Campania per effettuare alcune riprese. Le località selezionate: Potenza, Sant'Angelo Le Fratte, Latronico, Maratea, Lagonegro, Caggiano. Sul set l'attore Himansh Kohli e la modella Shivani Jadhav. Shivani si è prestata anche a sfilare indossando abiti creati dagli studenti di un istituto di Potenza.
Aggiornamento del 15 aprile 2020 - Himansh Kohli: When I shot in Italy three months ago, I never realised the situation would get so serious, Tanvi Trivedi, The Times of India:
'“My music video 'Tenu Vekhi Javaan' was shot in Italy. I can’t believe how things have changed in just three months. Italy was like heaven on earth. I have a lot of friends and fans in Italy, and they are constantly in touch with me through social media. They are all scared, which is understandable. The roads are all empty similar to the lockdown in India. (...) I am spending my time watching videos that my friends send from Italy. Today, reading the various forwards that are circulating on social media has become painful, and if this continues, it will soon affect people’s mental health, too”.'
Argomenti:
A HIMANSH KOHLI,
AU CINEMA HINDI,
F THE TIMES OF INDIA,
INIT ATTORI IN ITALIA,
INIT SET IN ITALIA,
M PUNJABI POP,
MC BHARAT GOEL,
V VIDEO
22 novembre 2019
River to River Florence Indian Film Festival 2019
La 19esima edizione del River to River Florence Indian Film Festival si svolgerà dal 5 al 10 dicembre 2019. Il titolo d'apertura è The Sky is Pink, diretto da Shonali Bose (in sala per la proiezione), con Priyanka Chopra e Farhan Akhtar. In cartellone anche Badhaai Ho, di Amit Ravindernath Sharma, con Ayushmann Khurrana; e Badla, di Sujoy Ghosh, con Amitabh Bachchan e Taapsee Pannu.
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Shonali Bose |
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Shonali Bose |
Argomenti:
AU CINEMA HINDI,
FEST 2019,
FEST FIRENZE,
INIT FESTIVAL,
INIT REGISTI IN ITALIA,
R AMIT R. SHARMA,
R SHONALI BOSE,
R SUJOY GHOSH
14 novembre 2019
Amitav Ghosh: L'Isola dei fucili
L'Isola dei fucili è il nuovo romanzo di Amitav Ghosh, ambientato in parte a Venezia, pubblicato da Neri Pozza Editore. Lo scrittore in questi giorni è in Italia per la promozione del libro e per partecipare ad alcuni eventi dedicati al tema del cambiamento climatico. Stamattina Ghosh era a Lecce, domani sarà a Napoli, sabato a Verona e a Montecchio Maggiore (Vicenza), domenica a Milano ospite di BookCity 2019, lunedì a Torino.
Vi segnalo l'intervista concessa dallo scrittore ad Alessia Rastelli, pubblicata ieri dal Corriere della Sera. Venezia, parla Amitav Ghosh: «Dal cuore dell’umanità un messaggio per tutti»:
'«Quello che sta accadendo a Venezia è un messaggio che arriva dal cuore del mondo. Venezia è stata centrale nella storia globale, la porta tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud. Da lì si leva oggi sul resto del pianeta un avvertimento per il futuro». (...)
Che effetto le fa vedere Venezia davvero sommersa?
«Sono sconvolto. Conosco la città da quarant’anni e la amo molto. Nel 2015 ci ho anche vissuto: ero stato invitato dall’Università Ca’ Foscari. Quanto è successo era del tutto prevedibile, ma è avvenuto in modo molto più veloce di quanto potessimo immaginare: pensavamo che il cambiamento climatico avrebbe avuto un impatto sul mondo fra 15-20 anni, invece incombe già su di noi. Quello che perciò mi sciocca della marea record a Venezia è che diventerà sempre più “normale” per la città. Ora l’Italia si sta davvero confrontando con l’emergenza climatica: è qui tra noi e bisogna farci i conti».
Che cosa bisogna fare?
«Nel breve termine è necessario creare protezioni per difendersi dall’acqua, oppure dal fuoco: anche gli incendi sono un’emergenza in alcuni luoghi del mondo. Ne L’isola dei fucili parlo pure di Los Angeles in fiamme, ma non perché io sia un profeta: lo ripeto, sono fenomeni prevedibili. Quanto alle misure immediate, nel caso di Venezia penso ad esempio a barriere intorno alla basilica di San Marco che impediscano all’acqua di entrare».
E sul lungo termine?
«L’azione più importante è ridurre le emissioni di anidride carbonica. Sulla lotta al cambiamento climatico serve una strategia: a questo punto la questione è già provare a ritardarlo o, almeno, a prevenirne gli effetti peggiori».
Le immagini di Venezia allagata che fanno il giro del mondo, dopo quelle dell’Amazzonia in fiamme, avranno l’effetto di una chiamata all’azione?
«Ovviamente lo spero. Ma per quanto riguarda l’Italia credo che la consapevolezza del problema ci sia da qualche tempo, basti pensare alle alluvioni di Genova. Questo Paese è già, in vari modi, in prima linea sul fronte della crisi ambientale, non fosse altro per i chilometri di costa che senza dubbio lo espongono. Qualche passo si sta già facendo: mi sembra una buona idea quella di inserire nei programmi scolastici l’emergenza climatica».
Serve un maggiore coinvolgimento dell’Europa?
«Sì, assolutamente. Ma l’Italia è sempre stata un laboratorio di cambiamento, a volte nel bene, a volte nel male. Il suo impatto nel mondo è maggiore di quanto ci si potrebbe aspettare in base al numero degli abitanti. Certo, al momento non c’è un partito verde che emerga con forza come in altri Paesi, ma non è detto che non possa accadere. E poi potete contare su una voce potente, che può fare la differenza: quella di Papa Francesco».'
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Verona |
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Torino |
Argomenti:
AU CINEMA HINDI,
F CORRIERE DELLA SERA,
INIT LIBRI TRADOTTI,
INIT MEDIA,
INIT SCRITTORI IN ITALIA,
LS AMITAV GHOSH,
V AMBIENTE,
V INTERVISTE
31 ottobre 2019
Javed Akhtar: In altre parole, altri mondi
È in distribuzione nelle librerie italiane il volume di poesie In altre parole, altri mondi, di Javed Akhtar, pubblicato da Besa Editrice. Nel comunicato ufficiale si legge:
'In altre parole, altri mondi è la prima opera di Javed Akhtar, autore di culto del subcontinente indiano, pubblicata in traduzione italiana. In queste poesie, partendo da interrogativi all’apparenza quotidiani, persino semplici, Akhtar accompagna il lettore sulla “scacchiera della vita”, dove siamo tutti vincitori e perdenti, divisi dal dilemma dell’appartenenza e della contestazione, che sia a una comunità, una religione, una città, un ideale o un sentimento. L’amore che inganna e confonde, consola e salva; le piaghe della nostra società, con la sua povertà non solo materiale; i conflitti su grande e piccola scala: sono queste le “caselle” che compongono la scacchiera poetica di Akhtar, dove si rincorrono memorie dell’infanzia e ci si ritrova a essere grandi e fuori posto, o viceversa giganti in un mondo troppo piccolo. La raccolta è composta da 45 poesie, tradotte dall’urdu e dall’inglese da Clara Nubile, che firma anche l’introduzione al volume'.
Akhtar era a Roma lo scorso 28 ottobre ospite dell'Ambasciata Indiana (vedi fotografie al termine del testo), e ieri all'Università di Bologna.
Aggiornamento del 20 dicembre 2019: vi segnalo l'intervista concessa da Javed Akhtar a Orlando Trinchi, pubblicata oggi da Il Dubbio. Javed Akhtar: «Nei miei versi un invito alla cultura del dubbio per ripensare la modernità»:
'«Penso che sia essenziale per la poesia porsi delle domande». Tale convincimento sostanzia in profondità e in maniera evidente le 45 liriche che compongono il primo libro di versi tradotto in Italia del noto sceneggiatore e paroliere indiano Javed Akhtar - figura di spicco nell'industria cinematografica di Bollywood e vincitore di prestigiosi riconoscimenti internazionali - intitolato In altre parole, altri mondi e pubblicato recentemente dai tipi di Besa Editrice.
Akhtar, ritiene che il dubbio possa costituire un valore aggiunto per la sua produzione poetica?
Dalla sua origine, vi sono due tipi di umanità: una che ha venerato l'ignoranza - ed è sempre vissuta nel suo alveo - e l'altra che ha posto interrogativi, manifestando un atteggiamento critico nei confronti del reale. In una mia poesia intitolata “Il dubbio”, trova rappresentazione questo duplice modo di porsi nei confronti delle cose e della società e viene esposto un fondamentale quesito: devo andare avanti schiacciando gli altri o devo farmi schiacciare da loro? Il componimento si conclude proprio con la domanda: «Coscienza mia! Tu che sei così fiera del tuo senso della giustizia dimmi a quale verdetto sei oggi giunta?». Il trovarsi scissi tra due tipi di atteggiamenti contrapposti costituisce proprio questo dubbio di fondo.
La poesia appartiene al suo DNA, lei proviene da una famiglia di poeti e letterati...
Non credo che il talento risieda nel DNA. Perché il DNA si modifichi o mostri la propria azione sono necessari molti anni, addirittura secoli. Penso che molto dipenda piuttosto dal contesto culturale in cui si vive, che può favorire certe predisposizioni creative.
Un'altra sua poesia, «Sulla scacchiera della vita», si conclude con i versi «In una mano stringe la vittoria nell'altra la solitudine». Le nostre società non offrono una terza via?
La vita è fatta così. Utilizzerei al riguardo la metafora della montagna: più si ascende più la strada si restringe e aumenta la propria solitudine. Se da una parte si acquisisce la capacità di vedere dall'alto, ottenendo un discernimento più ampio ed esaustivo della complessità dei problemi, dall'altra si diventa sempre più soli. Non si tratta di alternative, ma di due facce della stessa medaglia: la vittoria implica la solitudine.
In molte sue liriche ricorre il tema della città. Ritiene che le odierne città costituiscano veri spazi di socialità o rappresentino meri accumuli di persone?
Penso che costituiscano un caos molto organizzato. In esse la velocità con cui si vive inficia la profondità dello sguardo e dell'esperienza. Se ci si muove continuamente risulta impossibile mettere radici. Mentre nelle grandi città l'esistenza può risultare straniante e a tratti feroce, nei piccoli centri è ancora possibile curare i rapporti interpersonali, sviluppare ritmi più umani e ritagliarsi maggiori spiragli di riflessione su quanto accade. Le metropoli defraudano anche della possibilità di pensare a quello che vivi e, soprattutto, a come lo vivi.
Lei è un intellettuale molto critico e assume spesso posizioni molto personali. Cosa pensa di questo secondo mandato governativo del premier Narendra Modi?
Nelle moderne democrazie niente è permanente, tutto può mutare. Non vi sono governi che durino all'infinito, ma ciascuno di essi, se non ritenuto valido, può essere sostituito. Questo governo è spostato verso destra, mentre personalmente, pur non essendo comunista, sono sempre stato schierato a sinistra. Nella vita, tuttavia, capita di dover accettare dei pacchetti composti da bene e male in diversa misura. Da una parte, trovo talune consonanze con il presente governo - come, ad esempio, per quanto riguarda la mia personale battaglia per la difesa del diritto d'autore, cui nel 2012 è stata dedicata una legge importante - mentre, dall'altra, vi sono naturalmente punti di vista diversi.
In che modo la sua esperienza cinematografica ha influenzato la sua poesia e viceversa?
Fin da bambino ho sempre avuto una grande capacità di visualizzare storie, situazioni e personaggi. Lavorando successivamente come sceneggiatore, ho trasposto questo mio talento naturale in ambito cinematografico. Con grande naturalezza e senza una premeditazione razionale, questa mia capacità di visualizzazione ha influenzato anche la mia attività poetica, spingendomi a imprimere sulla pagina immagini e suggestioni.
Cosa ne pensa del cinema indiano attuale?
Trovo che il panorama del cinema indiano di oggi sia molto complesso e variegato. A pellicole commerciali e mediocri fanno da contraltare film particolarmente sottili e profondi.
Qualche anticipazione sui suoi prossimi progetti?
Ho scritto circa 1500 canzoni e per undici anni ho lavorato come sceneggiatore, prima di fermarmi per un po' di tempo. Ora, tuttavia, credo sia il momento giusto per scrivere un nuovo film e tornare a occuparmi di nuovo di cinema'.
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AU CINEMA HINDI,
F IL DUBBIO,
INIT EVENTI,
INIT LIBRI TRADOTTI,
INIT MEDIA,
INIT SCRITTORI IN ITALIA,
L POESIA,
L URDU,
LS JAVED AKHTAR,
MP JAVED AKHTAR,
V INTERVISTE,
V UNIVERSITÀ
28 ottobre 2019
My Next Guest with David Letterman and Shah Rukh Khan
Shah Rukh Khan ha partecipato al programma My next guest needs no introduction, condotto da David Letterman e trasmesso il 25 ottobre 2019. Ieri The Telegraph ha pubblicato Shah Rukh Khan - The Charmer, un resoconto della puntata, redatto da Priyanka Roy, nel quale si legge: 'He’s learning to cook Italian, and we catch a glimpse of the superstar slogging away in the kitchen for Letterman and his crew. He admits that since he’s just starting out, he can make only three things - aglio e olio, pepper chicken and risotto'.
Argomenti:
A SHAH RUKH KHAN,
AU CINEMA HINDI,
F THE TELEGRAPH,
INIT VARIE,
V TELEVISIONE
12 ottobre 2019
Asiatica Film Festival 2019
La ventesima edizione di Asiatica Film Festival si è svolta a Roma dal primo al 10 ottobre 2019. Biriyaani, film in lingua malayalam diretto da Sajin Baabu, ha vinto il premio NETPAC con la seguente motivazione: 'Per l'ambiziosa rappresentazione delle problematiche sociali, religiose e politiche dell'India, narrate attraverso lo sguardo e il cuore di una donna che intraprende un viaggio dalla miseria ad un'intima illuminazione'.
Argomenti:
AU CINEMA HINDI,
CINE MALAYALAM,
FEST 2019,
FEST ROMA ASIATICA,
INIT FESTIVAL,
R SAJIN BAABU
11 ottobre 2019
Rishi Kapoor e Neetu Singh in Italia
Rishi Kapoor e Neetu Singh sono proprio innamorati del nostro Paese. La coppia è tornata in Italia, e in questi giorni è stata avvistata a Napoli, ad Amalfi e a Positano.
Argomenti:
A NEETU SINGH,
A RISHI KAPOOR,
AU CINEMA HINDI,
INIT ATTORI IN ITALIA
Mahesh Babu in Italia
Secondo l'articolo From Lake Como with fun! Mahesh Babu and his son turn into shenanigans in this adorable video, pubblicato oggi da The Times of India, Mahesh Babu nei giorni scorsi si è concesso con la famiglia una breve vacanza in Italia, a Milano e sul lago di Como.
7 ottobre 2019
Adil Hussain in Star Trek: Discovery - stagione 3
Adil Hussain è nel cast della terza stagione di Star Trek: Discovery e non potrei essere più felice. Trailer.
Aggiornamento dell'11 novembre 2019 - How Adil Hussain became a part of Star Trek: Discovery, The Times of India:
'Adil said the first day of the shoot was the most memorable. "On the day of the shoot, everyone, including the actors, gathered around and made a circle. They formally introduced me, 'Adil Hussain from India. We welcome you to the family of Star Trek.' They all clapped and then looked at me. I said, 'Do I have to speak?' They said yes. I didn't know what to say because I didn't prepare. But I said, 'The only thing coming to my mind right now is that I was born in a small town in Assam where newspapers used to come three days late. And now I'm here today, crossing the galaxies. So thank you for letting me into your family'", the actor reminisced'.
Argomenti:
A ADIL HUSSAIN,
AU CINEMA HINDI,
CINE INTERNAZIONALE,
F THE TIMES OF INDIA,
V FANTASCIENZA,
V SERIE,
V STAR TREK,
V TRAILER
4 ottobre 2019
Vincenzo Bocciarelli nel cast del film Professor Dinkan
Vi segnalo l'intervista concessa dall'attore Vincenzo Bocciarelli a Mariagloria Fontana, pubblicata oggi da Affari Italiani. Bocciarelli dichiara di essere stato scritturato per il film in lingua malayalam Professor Dinkan, diretto da Ramachandra Babu: 'Sono stato scelto fra migliaia di attori in tutto il mondo per girare una saga, Professor Dinkan 3D, prima abbiamo girato a Bangkok, qualche settimana fa, poi andremo in India, è una produzione indiana, Dileep è il protagonista, il più grande attore indiano. È un’esperienza straordinaria per me'.
Aggiornamento del 7 novembre 2023: la realizzazione di PD era stata in precedenza funestata dai noti guai giudiziari di Dileep. La pellicola non è stata ultimata a causa del decesso del regista avvenuto nel dicembre 2019. Sembra che la produzione stia provvedendo al completamento del progetto al fine di una possibile distribuzione nel 2024.
Argomenti:
AU CINEMA HINDI,
CINE MALAYALAM,
F AFFARI ITALIANI,
INIT ATTORI ITALIANI,
INIT MEDIA,
R RAMACHANDRA BABU,
V INTERVISTE
30 settembre 2019
War: le riprese in Italia
[Archivio] Yash Raj Films e il regista Siddharth Anand sono tornati a girare in Italia. Questa volta si tratta di War, adrenalinica pellicola d'azione interpretata da Hrithik Roshan, Tiger Shroff e Vaani Kapoor. I blindatissimi set sono stati allestiti nella prima quindicina di ottobre 2018 tra Minori, Amalfi, Capri e Positano (Spiaggia Grande), Matera e lago di Como (Bellagio, Mandarin Oriental di Blevio, centro di Moltrasio). Video del brano Ghungroo.
Da Minori ad Amalfi e Positano bello Bollywood ma Hrithik Roshan irriconoscente coi propri fans, Positano News, 9 ottobre 2018.
Di seguito alcune fotografie dei set allestiti a Positano.
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Costiera Amalfitana |
Argomenti:
A HRITHIK ROSHAN,
A VAANI KAPOOR,
AU CINEMA HINDI,
F POSITANO NEWS,
INIT ATTORI IN ITALIA,
INIT MEDIA,
INIT SET IN ITALIA,
M HINDI POP,
MC VISHAL-SHEKHAR,
R SIDDHARTH ANAND,
V VIDEO
Birsa Dasgupta in Italia
Il regista bengali Birsa Dasgupta è in questi giorni in Italia. Nella fotografia a sinistra, Birsa è a Roma in compagnia del regista Tommaso Rossellini. La madre di Tommaso è Isotta Rossellini, figlia di Ingmar Bergman e di Roberto Rossellini, e sorella gemella di Isabella. La nonna di Birsa è la sceneggiatrice Sonali Senroy Dasgupta, compagna di Roberto Rossellini. Sonali lasciò il marito, il documentarista Harisadhan Dasgupta, e il figlio Raja (padre di Birsa), per seguire Rossellini.
Aggiornamento del 2 ottobre 2019: nelle fotografie seguenti, Birsa è in compagnia di Isabella Rossellini e del regista Alessandro Rossellini, figlio del produttore Renzo Rossellini, secondogenito di Roberto e della prima moglie, la sceneggiatrice e costumista Marcella De Marchis.
Aggiornamento del 2 ottobre 2019: nelle fotografie seguenti, Birsa è in compagnia di Isabella Rossellini e del regista Alessandro Rossellini, figlio del produttore Renzo Rossellini, secondogenito di Roberto e della prima moglie, la sceneggiatrice e costumista Marcella De Marchis.
22 settembre 2019
Dev revisits old haunts in city with Rukmini in tow
The Times of India pubblica oggi nel supplemento Calcutta Times un articolo molto originale nel quale Dev, accompagnato da Rukmini Maitra, ripercorre i luoghi di Kolkata che hanno segnato i suoi primi anni difficili nella metropoli, quando, rientrato da Mumbai nel 2006, il giovane aspirante attore tentava di conquistarsi un posto al sole nell'industria cinematografica bengali. Dev revisits old haunts in city with Rukmini in tow.
Argomenti:
A DEV,
A RUKMINI MAITRA,
AU CINEMA HINDI,
CINE BENGALI,
F THE TIMES OF INDIA,
V CINETURISMO,
V TURISMO
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