Milano 2012 |
Vi segnalo una breve intervista concessa da Sonam Kapoor ad Arianna Pietrostefani, pubblicata ieri da Vogue Italia:
'Capita spesso che i figli d’arte intraprendano la carriera dei propri genitori. A volte per sfida, altre volte perché lo si ha nel sangue. Sonam Kapoor appartiene ad una delle famiglie più ricche di Bollywood. Per chi non lo conoscesse, suo padre è Anil Kapoor, uno degli attori e produttori più famosi di Bollywood. Sin da piccola segue il padre sul set e gioca con le pellicole in disuso, costruendosi braccialetti e coroncine. (...) È lei a salutarci per prima, ci sorride e con movenze regali si accomoda guardando fissa nell’obiettivo. Siede composta come su un trono, muove le mani con lentezza e le pone l’una sull’altra, come a dire: "È così che si sta sedute". "Faccio cinema da sempre, non ricordo quando ho cominciato. Da piccola il cinema era il gioco, poi il lavoro di mio padre, ora il mio. Ho sempre guardato quelle donne bellissime di Hollywood, sognando di diventare una di loro. A Bombay il cinema non è solo un’industria, è stata la svolta". Le chiedo quanto la moda sia importante nel suo Paese e cosa rappresenti per lei. "Le donne indiane amano vestirsi da principesse. Si va ancora al mercato a scegliere i tessuti, si commissionano abiti su misura e si va con le amiche per la prova dell’abito. Quello che fanno le spose, noi lo facciamo tutti i giorni. Il pronto moda è arrivato anche qui, certo, ma quando si può, si cerca ancora l’abito perfetto. Amo la moda italiana, lo stile che gli italiani hanno nel sangue. Nessuno è come loro".'