Domani verrà distribuito nelle sale indiane Ferrari Ki Sawaari, diretto da Rajesh Mapuskar. Vi segnalo l'intervista concessa dai due interpreti principali, Boman Irani e Sharman Joshi, a Sonil Dedhia, pubblicata oggi da Rediff. Boman Irani: I couldn't look beyond Sharman: '[Irani] My relations with Ferrari go back a couple of years. I have never driven one but I sat in one of them. It was Michael Schumacher's Formula 1 car which was in a showroom in Milan, Italy. They had a promotion offer going where if you buy something from the store they allowed you to take a picture with it. My son told me to sit inside and once I sat I couldn't come out of it!'. Una curiosità: sembra che la Ferrari utilizzata nelle riprese del film sia di proprietà di Sachin Tendulkar.
Aggiornamento del 18 luglio 2023: il sito ufficiale dell'edizione italiana di Vanity Fair ripropone un vecchio articolo pubblicato il 17 dicembre 2011, Mission in-Bollywood, divertente cronaca dell'esperienza vissuta a Mumbai da un giornalista del periodico proprio sul set di Ferrari Ki Sawaari. Di seguito un estratto:
'Siamo stati invitati da Nicoletta, pierre romana da 5 anni a Mumbai (...), sul set di Jannat 2, dove recita il suo amico Randeep Hooda. (...) Jannat 2, sequel di una storia d’amore e gioco d’azzardo, si gira in una vecchia casa coloniale dove è stato ricostruito un commissariato. Sopra una sedia noto un altarino con il solito Ganesh. Quando un gruppo elettrogeno fa un gran botto, subito avvolto da una nuvola di fumo, nessuno si scompone. Sono tutti gentili, ma per me non c’è posto: troppo bianco per fare il poliziotto indiano. (...) Ho quasi perso la speranza, ma sull’iPhone arriva, provvidenziale, l’email di risposta della giornalista indiana Anupama Chopra, grande esperta di Bollywood, che avevo contattato per un aiuto. Dice di chiamarla. (...) Mi dice che «It’s a crazy idea», e che per questo mi aiuterà. Per il giorno dopo (...) mi organizza un incontro con una persona di sua fiducia. Rajev - lui si chiama così - mi porta da uno sfasciacarrozze di South Mumbai, dove si sta girando una scena di Ferrari Ki Sawaari («Una corsa in Ferrari»), scritto e prodotto da Vidhu Vinod Chopra, che è uno dei nomi più importanti di Bollywood, e che soprattutto è il marito della mia «benefattrice ». Rajev mi presenta al regista Rajesh Mapuskar come un amico personale, e quando gli spiego perché sono lì scoppia a ridere, piegato in due: «È venuto dall’Italia per fare la comparsa? Lei è pazzo. Aspetti qui». Torna dopo un’oretta, e mi spiega che ha addirittura cambiato una scena per inserirmi nel film: sarò un turista, e dirò due battute. La troupe mi guarda come un fenomeno da circo. L’attore comico Kadam Bhalchandra, nella scena, è la guida turistica che mi saluta e mi porge il biglietto da visita, pregando di non chiamarlo dopo le 21. Io devo solo dire «Don't worry» e «Thank you», ma quando Mapuskar grida «Action», di fronte a un centinaio di persone, in uno sfasciacarrozze di Mumbai, sul set di una megaproduzione di Bollywood, mi impappino e rimango rigido come una statua in marmo di Carrara. Dovrò rifare la scena otto volte. All’ultima scatta l’applauso (liberatorio), e mi intervistano anche per il Making of.'