Vi segnalo l'articolo Bollywood contro le multinazionali finto ecologiste, di Marta Serafini, pubblicato ieri dal Corriere della Sera:
'Il greenwashing non ha davvero confini. E accade che anche le star di Bollywood cadano nella rete, diventando testimonial di aziende che si spacciano come verdi, ma che in realtà hanno ben poco a cuore l’ambiente. Come riferisce la ong Survival, il regista Shyam Benegal e la star cinematografica Gul Panag si sono ritirati da un concorso cinematografico ideato per testimoniare la «felicità» creata dal gigante minerario Vedanta Resources. E per l’azienda britannica, impegnata a cercare di recuperare la credibilità internazionale perduta negli ultimi anni, il tentativo di promozione si è trasformato in un autentico autogol.
Obiettivo della competizione era raccontare la «felicità» che Vedanta porta alle comunità locali. Tutti i film dovevano essere girati da aspiranti cineasti, accompagnati dalla stessa Vedanta a visitare le aree in cui la compagnia opera. Peccato che la realtà raccontata dalle organizzazioni indipendenti sia completamente differente. Per sfruttare i giacimenti di bauxite presenti sulle colline di Niyamgiri, nello Stato indiano di Orissa, la compagnia avrebbe del tutto ignorato i diritti della popolazione Dongria Kondh che vive nella regione. «Siamo il popolo della montagna. Se dovessimo andar via, noi moriremo», spiegano i membri della comunità. Una profezia che si potrebbe avverare: la miniera a cielo aperto della Vedanta devasterebbe le foreste, i fiumi che scorrono nel territorio nonché l’identità e la cultura dei Dongria Kondh mettendo fine alla loro esistenza.
Malattie, polveri sottili, soprusi. L’immagine della Vedanta necessitava di una rispolverata. E così è stato deciso di rivolgersi alle star di Bollywood e ai filmaker per raccontare una situazione completamente diversa da quella reale, fatta di scuole per i bambini, ospedali per la popolazione e medicine distribuite gratuitamente. Un'abitudine di numerose multinazionali: si ricorre a eventi mediatici, presentazioni e documentari per cercare di ripulirsi la coscienza ambientale, ma soprattutto cercando di ripulire la propria immagine. E spesso il tentativo va a buon fine. Questa volta però i nodi sono venuti al pettine. Gul Panag, incoronata Miss India nel 1999, ha appreso del coinvolgimento di Vedanta attraverso i social network. «Mio dio. Ho appena ricevuto tutti i dettagli», ha scritto l’attrice su Twitter. «Non sapevo che il concorso facesse parte dalla campagna auto-celebrativa di Vedanta... Mi tiro fuori».
Secondo fonti vicine a Shyam Benegal, i cui film hanno ricevuto nomination a grandi festival internazionali come quello di Cannes, il regista si sarebbe ritirato per motivi analoghi. Anche uno dei partecipanti ha chiesto il ritiro del suo film. Il concorso fa parte di una più ampia campagna di comunicazione di Vedanta denominata Creating Happiness (Creare felicità), diretta dall’agenzia pubblicitaria internazionale Ogilvy & Mather. E arriva in un momento cruciale della vicenda. Il 9 aprile è attesa infatti la sentenza del ricorso in appello inoltrato dalla Orissa Mining Corporation Ltd contro la decisione del governo dell’India di non autorizzare attività minerarie sulle montagne di Niyamgiri'.